Leggende, al confine tra storia e immaginazione, tradizioni artigianali e culinarie nel ritratto dei tre ‘pittori televisivi’: Francesco Mattonai, Paola Giuntini ed Emiliano Parti.
Debora Ergas, giornalista di Rai 1 inviata per il programma televisivo La Vita in Diretta, ha varcato l’antica porta del Castello di Barberino Val d’Elsa. E l’incanto è andato in onda, seguito da migliaia di telespettatori sintonizzati da tutta Italia. Per la precisione sono rimasti incollati al piccolo schermo 1.282.000 persone totalizzando il 14.64 per cento di share. La Vita in Diretta Summer, impegnata a viaggiare nei luoghi più belli dello stivale, meno conosciuti e poco battuti dai flussi turistici, ha siglato l’edizione estiva condotta da Marcello Masi e Andrea Delogu nella terra dei castelli e delle torri merlate di Barberino Tavarnelle. Una straordinaria cartolina che ha promosso e valorizzato su scala nazionale le bellezze e le tradizioni storiche e contemporanee di Barberino Val d’Elsa dove è stato allestito il collegamento per alcuni minuti con gli studi romani di via Teulada, presenti i conduttori e la nota mamma di Debora Ergas, l’attrice Sandra Milo.
Tre le identità del castello emerse grazie alla partecipazione dei cittadini coinvolti in diretta nel programma. Un borgo di santi, poeti e fantasmi è il ritratto che ha fatto l’attore e drammaturgo Francesco Mattonai, che ha svelato un’antica leggenda legata alla torre medievale del Chito e al suo sinistro inquilino, capace di controllare il destino di Barberino. L’uomo è passato alla storia come una figura spaventosa con un particolare ascendente sui bambini. Ancora oggi, eredità del passato, le mamme usano proferire l’espressione “attento, il Chito ti guarda” per esortare i figli a non combinare monellerie.
Con l’artigiana-artista dei tessuti Paola Giuntini le telecamere hanno acceso i riflettori sull’ingegno, la creatività e l’abilità della cultura del fatto a mano, tipica della terra toscana. Paola, l’artista che decora la seta in maniera naturale e rispettosa dell’ambiente, ha mostrato le sue originali creazioni frutto di segreti rielaborati e radicati nel proprio paese di origine, Barberino Val d’Elsa, dopo aver viaggiato in vari paesi del mondo come l’Africa. L’artigiana ha il suo laboratorio in via Francesco da Barberino dove realizza opere uniche, capolavori decorati con diverse tecniche tra cui foglie essiccate e sale per consentire l’assorbimento del colore naturale.
E non poteva mancare la terza anima, quella enogastronomica, rappresentata dal tavolo delle produzioni tipiche locali. Al fianco del macellaio Emiliano Parti, dell’omonima macelleria di San Donato in Poggio, hanno sfilato davanti alle telecamere del regista Giorgio Borgogno, olio, vino, pane, schiacciata, formaggio, salumi chiantigiani come il salame bastardo e il cavallo di battaglia del territorio, la ribollita, preparata ad hoc da una cuoca barberinese appassionata di sapori e tradizioni culinarie di epoca medievale e non solo, Anna Brancaccio. Il sindaco di Barberino Tavarnelle ha ringraziato gli autori e i produttori della trasmissione per l’opportunità offerta “a quella che consideriamo una delle nostre perle più preziose, un borgo ricco di storia che continua ad investire sulla vitalità dalla sua comunità”.